L’expo 2015 sarà organizzato a Milano
con il tema “nutrire il pianeta, energia per la vita”, vuole quindi includere
tutto ciò che riguarda l’alimentazione, dal problema della mancanza di cibo per
alcune zone del mondo, a quello dell’educazione alimentare. Secondo la tua
opinione l’expo può rappresentare una piattaforma per rilanciare la nostra
nazione e il lavoro giovanile?
Il primo expo
della storia si è tenuto nel 1756
a Londra ed è stato sponsorizzato dalla società delle
Arti Inglese.
Il secondo,
spesso considerato come primo, si è tenuto a Parigi nel 1798 e aveva come tema
la “Premiere exposition des Produits de l’industre Francaise”.
Entrambi
questi expo erano solo a livello Europeo.
Gli expo
generalmente (parlando di quelli a livello mondiale) si svolgono ogni cinque
anni, durano sei mesi e hanno tema generale, mentre quelli detti a livello
internazionale si svolgono nell’intervallo fra i due mondiali, durano tre mesi
e hanno tema specifico.
Secondo il
sito dell’expo 2015, che si terrà a Milano, sarà “un’occasione d’incontro,
confronto aperto e dialogo con tutti i paesi e per l’Italia una straordinaria
opportunità di crescita economica”.
Infatti,
sempre nello stesso sito, viene stimato che “dal 2012 al 2020 l’Evento potrà
realizzare 23,6 miliardi di euro di produzione aggiuntiva, con 191000 persone
impiegate direttamente o indirettamente”.
Parlando di
settori lavorativi che ne gioveranno, scrivono “il turismo è uno dei settori
che trarrà maggiori benefici, stimati circa 4,5 miliardi di euro di valore aggiunto”.
Questo expo
dal tema “nutrire il pianeta, energia per la vita” durerà dal 1 maggio 2015 al
31 ottobre dello stesso anno e avrà come punti di punti fondamentali i
seguenti:
- Rafforzare la qualità e la
sicurezza dell’alimentazione, cioè la sicurezza di avere cibo a
sufficienza per vivere e la certezza di consumare cibo sano e acqua
potabile
- Assicurare un’alimentazione sana
e di qualità a tutti gli esseri umani per eliminare fame, sete, mortalità
infantile e malnutrizione
- Prevenire le nuove grandi malattie
sociali della nostra epoca, dall’obesità alle patologie cardiovascolari,
dai tumori alle epidemie più diffuse, valorizzando le pratiche che
permettano la soluzione di queste malattie
- Innovare con la ricerca, la
tecnologia e l’impresa l’intera filiera alimentare, per migliorare le
caratteristiche nutritive dei prodotti, la loro conservazione e
distribuzione
- Educare a una corretta
alimentazione per favorire nuovi stili di vita in particolare per i
bambini, gli adolescenti, i diversamente abili e gli anziani
- Valorizzare la conoscenza delle
“tradizioni alimentari” come elementi culturali ed etnici
- Preservare la bio-diversità,
rispettare l’ambiente in quanto eco-sistema dell’agricoltura, tutelare la
qualità e la sicurezza del cibo, educare alla nutrizione per la salute e
il benessere della persona
- Individuare strumenti migliori di
controllo e d’innovazione, a partire dalle biotecnologie che non
rappresentano una minaccia per l’ambiente e la salute, per garantire la
disponibilità di cibo nutriente e sano e di acqua potabile e per
l’inaugurazione
- Assicurare nuove fonti alimentari
nelle aree del mondo dove l’agricoltura non è sviluppata o è minacciata
dalla desertificazione dei terreni e delle foreste, delle siccità e dalle
carestie, dall’impoverimento ittico dei fiumi e dei mari.
I
pensieri della gente sull’expo 2015 sono contrastanti.
Secondo
un sondaggio fatto ai milanesi nel 2013 il 66,3% pensa che l’expo porterà
benefici in termine d’immagine internazionale alla città, il 31,9% afferma che
non cambierà nulla.
In
un altro sondaggio invece il 31,9% afferma che porterà più lavoro, il 29% che
porterà più turismo e la restante parte non si esprime.
Uno
dei temi sui quali si dibatte maggiormente è la destinazione alla quale
verranno adibiti gli spazi dell’expo una volta concluso l’evento; a questo
proposito la Provincia
ha diverse idee ma nell’indecisione ancora non si esprime in modo definitivo.
Dopo
aver raccolto queste informazioni torno all’oggetto del tema.
Secondo
me, considerando la crisi economica globale, la possibilità di un incremento
del lavoro giovanile grazie all’expo 2015 non potrà che essere subordinato alla
realtà economica stessa. In questo senso ogni previsione rischia di essere
messa in discussione dalla velocità dei mutamenti dei mercati.
Per
quanto riguarda il rilancio della nostra nazione nel mondo, non credo vi siano
dubbi sulla leadership che il nostro paese investe nell’ambito della produzione
alimentare.
Spero
che da quest’expo possano scaturire le leggi necessarie a risolvere definitivamente
la questione della contraffazione alimentare dei prodotti italiani che incide
così fortemente sulla nostra economia legata al settore.